Ancora sul diabolico otto per mille
Riassumiamo brevemente che cosa succederà al vostro otto per mille:
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Se lo lasciate alla chiesa cattolica, sappiate che essa utilizza soltanto circa il 20% dei soldi ricevuti per la carità; il resto se lo tiene per sé.
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Se lo lasciate alle altre fedi (valdese, ebraica, luterana, assemblee di dio e avventisti), buon per voi, ma chiedetevi come mai non siano inclusi p.es. anche gli ortodossi, gli islamici, i buddisti, i confuciani, gli induisìti … e magari, perché no, anche gli atei e gli agnostici.
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Se lo lasciate allo stato, buona fortuna, e sperate che non lo utilizzi per finanziare le scuole cattoliche, le visite del Papa, i grandi eventi religiosi, l'edilizia ecclesiastica …
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Se infine non esprimete nessuna scelta (e fate dunque parte del 60% dei contribuenti italiani) attenzione! I vostri soldi non andranno allo stato, come sembrerebbe logico, ma verranno ripartiti fra i vari possibili destinatari dell'otto per mille sulla base della percentuale da ciascuno di loro ottenuta nelle quote espresse (cioè il 40% circa dei contribuenti) e perciò, siccome quasi il 90% di costoro lo destina alla chiesa cattolica, anche il 90% circa dei vostri soldi farà la stessa fine.
Dietro l'apparente democraticità del meccanismo dell'otto per mille, dunque, si nasconde il più vile e subdolo dei privilegi: quello di una fede, una chiesa, un'unica confessione religiosa, quella che, ahimè, in Italia è di fatto “religione di stato” dai tempi di Mussolini in poi.
Non lasciatevi quindi ingannare dagli spot sdolcinati e melensi della chiesa cattolica che vedete in questi giorni dappertutto in televisione, e soprattutto esprimete una scelta, perché il non esprimersi equivale a regalare quasi tutto il vostro otto per mille alla chiesa, volenti o nolenti.
(Enrica Rota)