Politica industriale

Pubblicato il da Psi torino

La maggior parte delle economie europee vede chiudere tante piccole e medie imprese e vede tante imprese più grandi venire de-localizzate. Perché?

Perché spesso offrono o prodotti in diretta concorrenza con quelli dei paesi a basso costo di manodopera o prodotti per la classe media ma troppo cari per una popolazione che sta patendo la crisi.

La Germania invece soffre molto di meno. Qual è stata la politica tedesca? Da anni hanno investito nell’innovazione applicata all’economia del valore aggiunto: basta paragonare la percentuale del PIL attribuita alla ricerca-sviluppo in Germania, in Francia e in Italia. Non hanno investito tanto nella ricerca a monte, che richiede 10 o 15 anni per procurare dei risultati in termini di crescita, ma nelle applicazioni pratiche, e hanno inoltre messo in piedi una politica di trasmissione di queste innovazioni verso le imprese: una politica che dà i suoi frutti dopo 3-5 anni.

I prodotti tedeschi non soffrono della concorrenza dei paesi asiatici perché sono prodotti tecnologici che richiedono un notevole “know-how”. Inoltre sono prodotti con un grande margine di contribuzione. Sono comprati dall'unica classe sociale che non patisce (anzi, tutt'altro!) a causa della crisi: quella alta e medio-alta.

L’unica “chance” dei paesi come l’Italia o la Francia per salvare la loro industria risiede nell'investimento pubblico nella ricerca applicata, nello sviluppo o nel miglioramento delle strutture di trasmissione delle innovazioni verso le PMI, negli incentivi fiscali per le imprese che reinvestono e per le imprese dei settori del futuro (biotecnologie, “green economy” ecc. ...) e nello sviluppo di progetti d’impianto industriale con un partenariato pubblico-privato.

Una modernizzazione della formazione (lavoratori e disoccupati compresi) e dell’orientamento nelle scuole, oltre alla ri-valorizzazione della formazione tecnica, saranno elementi importanti per adattare la domanda all’offerta di lavoro.

I soldi pubblici necessari per questi investimenti vanno ricuperati grazie a una nuova politica fiscale (tassa patrimoniale, aumento delle tasse per i redditi alti e medio-alti, tasse maggiori sulle eredità e sulle rendite) e (penso soprattutto all’Italia) grazie a un modo più virtuoso (cioè con meno sprechi e meno corruzione) di gestire i progetti pubblici!

Politiche di questo tipo aumenterebbero la fiducia di paesi come la Germania e la renderebbero più disponibile ad accettare una messa in comune di parte dei debiti europei e quindi la creazione degli eurobond.

Queste sono quindi politiche da applicare subito, senza aspettare un eventuale cambiamento del clima politico europeo.

(Rene-emmanuel Boukhechem, membro del PS francese)

 

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