Radici pagane della S.Pasqua

Pubblicato il da Psi torino

In risposta a tutti coloro che a suo tempo sostenevano l'importanza delle “radici cristiane” dell'Europa vorrei qui far notare come non si possa parlare di radici cristiane neanche per la fede cristiana stessa – a partire dalle sue Sante Festività. Ed ecco perché.

Le due principali feste cristiane (il S.Natale e la S.Pasqua, ovviamente) non a caso sono piazzate, rispettivamente, in prossimità del solstizio d'inverno (21-22 dicembre) e dell'equinozio di primavera (20-21 marzo), eventi nei quali le giornate cominciano, rispettivamente, ad allungarsi e a superare in durata le notti – il tutto, nell'emisfero boreale.

Dunque appaiono subito evidenti i legami con i culti pre-cristiani e paganissimi, se non addirittura preistorici, legati alla venerazione del sole, l'astro che muore e “risorge” non soltanto giornalmente ma anche ogni sei mesi, con l'alternarsi della bella e della brutta stagione. Ed in verità di divinità morte, sepolte e risorte se ne trovano a bizzeffe, prima del cristianesimo, e tutte legate al culto del sole.

Vorrei qui ricordare p.es. il dio solare egiziano Horus, in perenne lotta con il malvagio fratello Seth, simbolo dell'oscurità: nato da una vergine il 25 dicembre, poi morto e risorto dopo tre giorni. C'è poi il dio persiano della luce Mithra, anch'esso nato il 25 dicembre e alla fine asceso in cielo ed entrato a far parte di una Trinità. Inoltre il dio greco Adone, che abitava sei mesi all'anno nel regno dei morti per poi “risorgere” in primavera e vivere sulla terra per gli altri sei mesi; il dio babilonese della fertilità Tammuz … e potrei andare avanti all'infinito …

Giorno e notte, estate e inverno, luce e tenebre, bene e male, Horus e Seth, Dio e Satana (che abbia per caso la stessa radice di Seth?), il perenne alternarsi della vita e della morte sulla terra …

In questo contesto la S.Pasqua, tolti tutti gli orpelli e i camuffamenti “cristianizzanti”, si rivela per quello che è: una festa pagana della primavera, della rinascita della natura, della fertilità (inutile sottolineare la forte carica simbolica inerente alle uova o anche al coniglio, animale notoriamente super-prolifico). Del resto, anche il nome anglosassone di questa festività (Easter o Ostern) tradisce i suoi collegamenti con il culto pagano del ritorno in vita della “stella dell'Est” (il Sole) nei giorni dell'equinozio e della divinità anglosassone della fertilità che proprio dall'Est prende il nome (Eostre o Ostara). Nulla di cristiano, dunque, nella S.Pasqua – al contrario, soltanto un imbarazzante paganesimo!

Perciò (e qui mi rivolgo di nuovo a tutti i fandelle tradizioni cristiane) invece di blaterare tanto sulle radici cristiane dell'Europa preoccupatevi piuttosto di indagare un po' più a fondo le radici pagane del cristianesimo!

(Enrica Rota)

Con tag Laicità

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post