Le riforme che vorrei
- Crescita sostenibile (fiscalità verde, riciclaggio su larga scala, modello di urbanistica che tenga conto dell'ambiente e della qualità di vita, “green economy” (che si deve sviluppare a monte, già nelle università, con l'aumento delle lauree in questi settori del futuro!)
- Sviluppo dell’economia sociale e solidale
- Favorire fiscalmente e amministrativamente la nascita di micro-imprese e “start up”
- Avere un piano per migliorare la trasmissione dell'innovazione alle PMI
- Permettere a tutti (disoccupati compresi) di beneficiare della formazione, modernizzando i servizi di ricerca-lavoro e il loro collegamento con le imprese e le università
- Favorire un'agricoltura che punti sulla qualità e l’eccellenza più che sulla quantità (ottimo l’esempio di “Eataly”, che permette anche di aiutare le imprese agricole ad esportare!)
- L’industria deve fare le stesse cose (innovazione, ricerca, distinguersi tecnologicamente dalla concorrenza)
- Un piano per migliorare la produttività delle imprese - il governo attuale lo sta facendo - era ora!
- Vorrei un vero piano per garantire le stesse opportunità a tutti – ovviamente questo piano dovrebbe essere suddiviso fra diversi temi: educazione, infrastrutture, fiscalità … Ma un vero piano ci serve, non serve invece soltanto dire: “dobbiamo far sì che tutti abbiano le stesse opportunità” …
- Attaccare fiscalmente le rendite e aumentare le tasse sui benefici del settore immobiliare
- Combattere l'evasione fiscale tramite leggi dissuasive e leggi d’eccezione come negli Stati Uniti, o forse ancora più dure!
- Vorrei una riforma fiscale a favore dei redditi bassi e medio-bassi (il loro potere d’acquisto si sta abbassando e blocca il consumo interno) con un sistema d’imposta che sia più “progressivo”
- Vorrei un candidato che tenga anche presente come “funzionano” le cose negli altri paesi (che faccia ”benchmarking”)
- Vorrei un candidato che riconosca che per decenni, per clientelismo politico, lo stato / le regioni / i partiti hanno fatto crescere un'amministrazione pubblica pletorica e inefficace, e che hanno spesso buttato soldi per far rimanere in piedi dei settori ormai “economicamente morti” a causa dell’emergere dei paesi a basso costo di manodopera, anziché sviluppare i settori del futuro!
- Per quanto riguarda il finanziamento dei partiti politici: ridurre il finanziamento pubblico, stabilire un tetto per i finanziamenti privati (nessuna persona privata deve dare più di 10k euro a un partito, per esempio), per lottare contro corruzione e “lobby”; abbassare i tetti per le spese delle campagne elettorali. Togliere i vitalizi ai parlamentari ma fare sì che gli anni in parlamento vengano inclusi nel calcolo del vitalizio per il mestiere abituale del parlamentare.
- Voglio una legge elettorale che permetta di governare per tutto il tempo della legislatura e dove ogni cittadino, votando, sappia in quale coalizione sta il partito per cui vota: non è ammissibile che un partito che dice “bianco” durante la campagna elettorale vota poi “nero “ in parlamento perché adesso fa parte di una coalizione! Voglio un sistema che responsabilizzi i parlamentari davanti ai loro elettori e dove gli eletti siano legati al territorio: l' 85/90% del parlamento eletto con un sistema maggioritario, uninominale in ogni circoscrizione, e a due turni, e il 10/15% del parlamento eletto con il sistema proporzionale puro)
- Vorrei che si iniziasse a studiare un sistema adatto ai vincoli economici di oggi: un sistema che tuteli i lavoratori più che il posto di lavoro a tutti costi: un sistema di flessi-sicurezza
- Vorrei un candidato che promuova uno stato che sia pienamente laico senza essere ostile alle religioni e che sostenga i diritti civili per portare l’Italia al livello degli altri paesi europei
- Voglio un candidato che promuova lo spirito di solidarietà piuttosto che l'individualismo, dimostrando anche che la solidarietà non è affatto incompatibile con lo “spirito d’impresa “! Questo spirito si deve principalmente sviluppare a livello locale, nei quartieri, tramite collegamenti orizzontali tra comuni, associazioni e cittadini, e quindi con la creazione di una vera democrazia partecipativa!
Spero che il dibattito tra Renzi e Bersani permetta di discutere apertamente dei loro programmi … L' Italia e l’ Europa sono in difficoltà ed è ora di parlare dei progetti di quelli che ci governeranno.
(René-emmanuel Boukhechem, membro del PS francese)